日本熟妇厨房XXXXX乱百度,国产精品无码午夜福利,99视频观看欧美,色欧美99

意語閱讀:《木偶奇遇記》12
2021-01-16 09:41 | 編輯:川外外語培訓(xùn)中心  來自:未知 
導(dǎo)讀:12. Il burattinaio Mangiafoco regala cinque monete doro a Pinocchio, perch le porti al suo babbo Geppetto: e Pinocchio, invece, si lascia abbindolare dalla Volpe e dal Gatto e se ne va con loro. Pinocchio incontra il Gatto e la Volpe Il gi

12. Il burattinaio Mangiafoco regala cinque monete d'oro a Pinocchio, perché le porti al suo babbo Geppetto: e Pinocchio, invece, si lascia abbindolare dalla Volpe e dal Gatto e se ne va con loro.
 

Pinocchio incontra il Gatto e la Volpe
 
 
Il giorno dipoi Mangiafoco chiamò in disparte Pinocchio e gli domandò:
"Come si chiama tuo padre?"
"Geppetto".
"E che mestiere fa?"
"Il povero."
"Guadagna molto?"
"Guadagna tanto, quanto ci vuole per non aver mai un centesimo in tasca. Si figuri che per comprarmi l'Abbecedario della scuola dové vendere l'unica casacca che aveva addosso: una casacca che, fra toppe e rimendi, era tutta una piaga."
"Povero diavolo! Mi fa quasi compassione. Ecco qui cinque monete d'oro. Vai subito a portargliele e salutalo tanto da parte mia."

 
Pinocchio, com'è facile immaginarselo, ringraziò mille volte il burattinaio, abbracciò a uno a uno, tutti i burattini della Compagnia, anche i giandarmi: e fuori di sé dalla contentezza, si mise in viaggio per tornarsene a casa sua.
Ma non aveva fatto ancora mezzo chilometro, che incontrò per la strada una Volpe zoppa da un piede e un Gatto cieco da tutt'e due gli occhi, che se ne andavano là là, aiutandosi fra di loro, da buoni compagni di sventura. La Volpe che era zoppa, camminava appoggiandosi al Gatto: e il Gatto, che era cieco, si lasciava guidare dalla Volpe.
"Buon giorno, Pinocchio", gli disse la Volpe, salutandolo garbatamente.
"Com'è che sai il mio nome?" domandò il burattino.
"Conosco bene il tuo babbo."
"Dove l'hai veduto?"
"L'ho veduto ieri sulla porta di casa sua."
"E che cosa faceva?"
"Era in maniche di camicia e tremava dal freddo."
"Povero babbo! Ma, se Dio vuole, da oggi in poi non tremerà più!..."
"Perché?"
"Perché io sono diventato un gran signore."
"Un gran signore tu?" disse la Volpe, e cominciò a ridere di un riso sguaiato e canzonatore: e il Gatto rideva anche lui, ma per non darlo a vedere, si pettinava i baffi colle zampe davanti.
"C'è poco da ridere", gridò Pinocchio impermalito. "Mi dispiace davvero di farvi venire l'acquolina in bocca, ma queste qui, se ve ne intendete, sono cinque bellissime monete d'oro."

 
E tirò fuori le monete avute in regalo da Mangiafoco.

 
Al simpatico suono di quelle monete la Volpe, per un moto involontario, allungò la gamba che pareva rattrappita, e il Gatto spalancò tutt'e due gli occhi, che parvero due lanterne verdi: ma poi li richiuse subito, tant'è vero che Pinocchio non si accorse di nulla.
"E ora, gli domandò la Volpe, che cosa vuoi farne di codeste monete?"
"Prima di tutto, rispose il burattino, voglio comprare per il mio babbo una bella casacca nuova, tutta d'oro e d'argento e coi bottoni di brillanti: e poi voglio comprare un Abbecedario per me."
"Per te?"
"Davvero: perché voglio andare a scuola e mettermi a studiare a buono."
"Guarda me!" disse la Volpe. "Per la passione sciocca di studiare ho perduto una gamba."
"Guarda me!" disse il Gatto. "Per la passione sciocca di studiare ho perduto la vista di tutti e due gli occhi."
In quel mentre un Merlo bianco, che se ne stava appollaiato sulla siepe della strada, fece il solito verso e disse:
"Pinocchio, non dar retta ai consigli dei cattivi compagni: se no, te ne pentirai!"
Povero Merlo, non l'avesse mai detto! Il Gatto spiccando un gran salto, gli si avventò addosso, e senza dargli nemmeno il tempo di dire ohi se lo mangiò in un boccone, con le penne e tutto.
Mangiato che l'ebbe e ripulitasi la bocca, chiuse gli occhi daccapo e ricominciò a fare il cieco, come prima.
"Povero Merlo!" disse Pinocchio al Gatto, "perché l'hai trattato così male?"
"Ho fatto per dargli una lezione. Così un'altra volta imparerà a non metter bocca nei discorsi degli altri."
Erano giunti più che a mezza strada, quando la Volpe, fermandosi di punto in bianco, disse al burattino:
"Vuoi raddoppiare le tue monete d'oro?"
"Cioè?"
"Vuoi tu, di cinque miserabili zecchini, farne cento, mille, duemila?"
"Magari! E la maniera?"
"La maniera è facilissima. Invece di tornartene a casa tua, dovresti venire con noi."
"E dove mi volete condurre?"
"Nel paese dei Barbagianni."
Pinocchio ci pensò un poco, e poi disse risolutamente:
"No, non ci voglio venire. Oramai sono vicino a casa, e voglio andarmene a casa, dove c'è il mio babbo che m'aspetta. Chi lo sa, povero vecchio, quanto ha sospirato ieri, a non vedermi tornare. Pur troppo io sono stato un figliolo cattivo, e il Grillo-parlante aveva ragione quando diceva: "I ragazzi disobbedienti non possono aver bene in questo mondo". E io l'ho provato a mie spese, perché mi sono capitate di molte disgrazie, e anche ieri sera in casa di Mangiafoco, ho corso pericolo... Brrr! mi viene i bordoni soltanto a pensarci!"

 
"Dunque, disse la Volpe, vuoi proprio andare a casa tua? Allora vai pure, e tanto peggio per te!"
"Tanto peggio per te!" ripeté il Gatto.
"Pensaci bene, Pinocchio, perché tu dai un calcio alla fortuna."
"Alla fortuna!" ripeté il Gatto.
"I tuoi cinque zecchini, dall'oggi al domani sarebbero diventati duemila."
"Duemila!" ripeté il Gatto.
"Ma com'è mai possibile che diventino tanti?" domandò Pinocchio, restando a bocca aperta dallo stupore.
"Te lo spiego subito", disse la Volpe. "Bisogna sapere che nel paese dei Barbagianni c'è un campo benedetto, chiamato da tutti il Campo dei miracoli. Tu fai in questo campo una piccola buca e ci metti dentro per esempio uno zecchino d'oro. Poi ricuoprì la buca con un po' di terra: l'annaffi con due secchie d'acqua di fontana, ci getti sopra una presa di sale, e la sera te ne vai tranquillamente a letto. Intanto, durante la notte, lo zecchino germoglia e fiorisce, e la mattina dopo, di levata, ritornando nel campo, che cosa trovi? Trovi un bell'albero carico di tanti zecchini d'oro, quanti chicchi di grano può avere una bella spiga nel mese di giugno."
"Sicché dunque, disse Pinocchio sempre più sbalordito, se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la mattina dopo quanti zecchini ci troverei?"
"È un conto facilissimo, rispose la Volpe, un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque e la mattina dopo ti trovi in tasca duemila cinquecento zecchini lampanti e sonanti."
"Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza. "Appena che questi zecchini gli avrò raccolti, ne prenderò per me duemila e gli altri cinquecento di più li darò in regalo a voi altri due."
"Un regalo a noi?" gridò la Volpe sdegnandosi e chiamandosi offesa. "Dio te ne liberi!"
"Te ne liberi!" ripeté il Gatto.
"Noi, riprese la Volpe, non lavoriamo per il vile interesse: noi lavoriamo unicamente per arricchire gli altri."
"Gli altri!" ripeté il Gatto.
"Che brave persone!" pensò dentro di sé Pinocchio: e dimenticandosi lì sul tamburo, del suo babbo, della casacca nuova, dell'Abbecedario e di tutti i buoni proponimenti fatti, disse alla Volpe e al Gatto:
"Andiamo pure. Io vengo con voi."

上一篇:意語閱讀:《木偶奇遇記》11
下一篇:意語閱讀:《木偶奇遇記》13

更多資訊請?jiān)L問 》》》川外外語培訓(xùn)中心
0
熱點(diǎn)專題
  • 雅思培訓(xùn)課程

  • 川外精品托福課程

  • 英澳名校菁英計劃

  • 川外雅思六人精品班

川外培訓(xùn)公眾號
川外雅思6.5分15人班
青青草黄| 丁香六月久久开心| 国产亚洲精品小视频| 久久影院综合精品| 自拍偷拍亚洲精品| 日韩性爱二三区| www香蕉com| 日韩一道本黄色视频| 久久久无码精品亚洲日韩久久| 视频一区中文字幕| 国产午夜不卡在线| 欧州色| 四虎太太| 18禁美女裸身无遮挡免费网站| 国产黄a三级| 欧美国产性A| 日本欧美在线好看| 轮奸视频色综合| 人人妻人人澡人人爽精品欧美| 日日狠狠| 成人免费无码视频网站| 日产美女被操视频| 欧美日韩 亚洲中文| 澳门黄色网站| 青草视频网址| 夜夜操电影| 日本精品成人版| 男女激情蜜桃麻豆| 天堂а√在线资源在线| 999偷拍精品视频| 少妇淫水麻豆| oumeiwuji| 欧美色亚洲h3| 精品内射| 3d无码纯肉动漫在线观看| 日韩高清无码入口| 人成免费在线视频| 国产精典在线无码一区| 91精品久久久久久久久入口| 精品国精品自拍自在线| 亚洲尤物中文字幕|