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Il re Bazza di Tordo畫(huà)眉嘴國(guó)王
2021-05-16 14:46 | 編輯:川外外語(yǔ)培訓(xùn)中心 來(lái)自:未知
Un re aveva una figlia di straordinaria bellezza, ma molto altera e sdegnosa, sicché‚ nessun pretendente le pareva degno di lei, ed ella li respingeva l'uno dopo l'altro, deridendoli per giunta. Una volta il re ordinò una gran festa e invitò quanti desiderassero ammogliarsi. I pretendenti furono messi in fila secondo il grado e il ceto: prima i re, poi i duchi, i principi, i conti e i baroni, e infine i nobili. La principessa fu condotta fra di loro, ma a ciascuno trovava qualcosa da ridire: questo era troppo grasso: -Che botte!- esclamava; quello era troppo lungo: -Lungo, lungo, alto fin là, bella andatura proprio non ha!-; il terzo troppo piccolo: -Così grasso e piccolino, sembra proprio un maialino!-; il quarto troppo pallido: -Terreo come la morte!-; il quinto troppo rosso: -Che tacchino!-; il sesto non era perfettamente diritto: -Legna verde seccata dietro la stufa!-. E così trovava sempre qualcosa da ridire su ciascuno; ma in particolare beffeggiò un buon re che si trovava in prima fila e aveva il mento un po' ricurvo. -Oh- esclamò ridendo -quello ha il mento come il becco di un tordo!- E da quel momento lo chiamarono Bazza di Tordo. Ma il vecchio re andò in collera vedendo che la figlia non faceva altro che prendersi gioco dei pretendenti là riuniti, sdegnandoli, e giurò di darla in moglie al primo mendicante che bussasse alla sua porta. Qualche giorno più tardi un suonatore si mise a cantare sotto la finestra per avere una piccola elemosina. Quando il re l'udì, disse: -Fatelo salire!-. Entrò un suonatore lurido e cencioso, cantò davanti al re e a sua figlia e, quand'ebbe finito, domandò una modesta ricompensa. Il re disse: -Il tuo canto mi è così piaciuto che voglio darti mia figlia in isposa-. La principessa inorridì, ma il re disse: -Ho fatto giuramento di darti al primo accattone e lo manterrò-. A nulla valsero le proteste: fu chiamato il parroco ed ella dovette sposare il suonatore. Celebrate le nozze, il re disse: -Non si confà che la moglie di un mendicante abiti nel mio castello, non hai che da andartene con tuo marito-. Il mendicante se ne andò così insieme a lei. Arrivarono in un grande bosco ed ella domandò:-Questo bel bosco a chi appartiene?- -Bazza di Tordo in suo poter lo tiene. Sarebbe tuo non l'avessi rifiutato.- -Povera me, or tutto ho ricordato, come vorrei che ciò non fosse stato!-Poi attraversarono un bel prato ed ella chiese ancora:-Questo prato verde a chi appartiene?- -Bazza di Tordo in suo poter lo tiene. Sarebbe tuo non l'avessi rifiutato.- -Povera me, or tutto ho ricordato, come vorrei che ciò non fosse stato!-Giunsero poi in una gran città ed ella tornò a domandare:-Che prospera città! A chi appartiene?- -Bazza di Tordo in suo poter la tiene. Sarebbe tuo non l'avessi rifiutato.- -Povera me, or tutto ho ricordato, come vorrei che ciò non fosse stato!-Allora il suonatore disse: -Non mi garba affatto che tu rimpianga sempre un altro marito; non ti basto io, forse?-. Finalmente giunsero ad una piccola casetta, ed ella disse:-Ah, Dio mio! Che casa piccina! A chi appartiene la povera casina?-Il suonatore rispose: -E' la mia casa e la tua, dove abiteremo insieme-. -Dove sono i servi?- chiese la principessa. -macché‚ servi!- rispose il mendicante -devi farti da sola ciò che vuoi. Accendi subito il fuoco e metti l'acqua a bollire per la cena: sono stanco morto.- Ma la principessa non sapeva n‚ accendere il fuoco n‚ cucinare, e il mendicante dovette darle una mano perché‚ potesse cavarsela. Quand'ebbero mangiato il pasto frugale, si coricarono ma, il mattino dopo, egli la buttò fuori dal letto di buon'ora perché‚ sbrigasse le faccende di casa. Per un paio di giorni vissero così alla meno peggio e consumarono le loro provviste. Poi l'uomo disse: -Moglie, non possiamo continuare così, a mangiare senza guadagnare. Farai dei canestri-. Andò a tagliare dei giunchi e li portò a casa; ella incominciò a intrecciarli, ma i giunchi duri le ferivano le mani delicate. -Vedo che non va- disse l'uomo. -Fila piuttosto forse ti riesce meglio.- Ella si mise a sedere e cercò di filare; ma il filo duro le tagliò ben presto le tenere dita facendole sanguinare. -Vedi- disse l'uomo -non sei buona a nulla: con te sono capitato male. Be', voglio provare a commerciare in pentole e stoviglie di terra: venderai la merce al mercato- "Ah," pensò la principessa "se viene al mercato gente dal regno di mio padre, e mi vede seduta a vendere, si farà beffe di me!" Ma non c'era via d'uscita, dovette andarci se non voleva morir di fame. La prima volta andò bene: per la sua grande bellezza, la gente comprava volentieri la sua merce e pagava ciò che ella chiedeva; molti le diedero addirittura il denaro lasciandole le pentole. Tirarono avanti con quel guadagno finché‚ durò, poi l'uomo acquistò un altro mucchio di stoviglie. Ella si mise a sedere in un angolo del mercato ed espose la merce in vendita intorno a s‚. Ma improvvisamente arrivò al galoppo un ussaro ubriaco che finì con il cavallo proprio fra le pentole, mandandole in mille pezzi. Ella si mise a piangere e per l'affanno non sapeva che fare. -Ah, che sarà di me!- esclamò. -Cosa dirà mio marito!- Corse a casa e gli raccontò l'accaduto. -Chi mai va a sedersi all'angolo del mercato con stoviglie di terra!- disse l'uomo. -Smettila di piangere, vedo bene che non sei buona a nulla. Proprio per questo sono stato al castello del nostro re e ho domandato se aveva bisogno di una sguattera; mi hanno promesso che ti prenderanno, in cambio ti daranno da mangiare.- Così la principessa diventò sguattera; dovette aiutare il cuoco ed eseguire i lavori più faticosi. A ogni tasca fissava un pentolino per portare a casa gli avanzi; e così campavano. Ora avvenne che si dovevano celebrare le nozze del figlio primogenito del re; la povera donna salì le scale e si mise davanti alla porta della sala per guardare. Fra tanto lusso e splendore, ella pensava tutta afflitta al suo destino e malediva la superbia e l'arroganza che l'avevano precipitata in tanta miseria. Ogni tanto i servi le buttavano qualche avanzo dei piatti deliziosi che venivano serviti, ed ella li metteva nei suoi pentolini per portarli a casa. D'un tratto entrò il principe tutto vestito d'oro e, quando vide la bella donna sulla porta, la prese per mano e voleva ballare con lei. Ma lei rifiutò, spaventata, poiché‚ riconobbe il re Bazza di Tordo, il pretendente che aveva respinto e dileggiato. Mentre ella faceva resistenza, il principe la tirò nella sala; così si ruppe il cordino da cui pendevano le tasche: i pentolini caddero a terra facendo colar fuori la minestra e gli avanzi si sparsero qua e là. A quella vista, tutti scoppiarono a ridere, sbeffeggiandola; ed ella si vergognò tanto che avrebbe preferito essere mille braccia sotto terra. Corse alla porta e voleva fuggire, ma sulle scale un uomo la raggiunse e la riportò indietro. E quando ella lo guardò, vide che era di nuovo il re Bazza di Tordo. -Non aver paura- le disse questi -io e il suonatore che abitava con te nella misera casetta siamo la stessa persona: per amor tuo mi sono travestito così: e sono anche l'ussaro che ti ha spezzato le stoviglie. Tutto ciò è accaduto per spezzare il tuo orgoglio e per punire l'arroganza con la quale ti sei presa gioco di me. Ma ora tutto è finito, e adesso festeggeremo le nostre nozze.- Allora vennero le ancelle e le fecero indossare le vesti più sontuose, e venne il padre della principessa con tutta la corte per farle gli auguri per il suo sposalizio con il re Bazza di Tordo; e la vera festa incominciò solo allora. Se io e te ci fossimo stati!
從前,有一位國(guó)王,膝下有一個(gè)女兒,美麗非凡,卻因此而傲慢無(wú)理,目中無(wú)人,求婚的人里沒(méi)有誰(shuí)中她的意。 她不但一個(gè)接一個(gè)地拒絕他們的美意,而且還對(duì)人家冷嘲熱諷。
有一回,國(guó)王舉行盛大宴會(huì),邀請(qǐng)了各地所有希望結(jié)婚的男子。 先入席的是幾個(gè)國(guó)王,接著入席的是王子、公爵、伯爵和男爵,最后入席的是其余所有應(yīng)邀而來(lái)男子。 公主走過(guò)這個(gè)行列,可對(duì)每一位橫挑鼻子豎挑眼,這位太胖啦,她就用輕蔑的口氣說(shuō)道:"好一個(gè)啤酒桶。"那個(gè)呢,又高又瘦,她就評(píng)頭論足地說(shuō)道:"活像一只大蚊子。"下一個(gè)呢,太矮啦……"五大三粗,笨手笨腳。"她又說(shuō)道。 第四個(gè)呢,臉色太蒼白啦,"一具死尸。";第五個(gè),臉太紅潤(rùn)……"一只公火雞。"第六個(gè)呢,身板兒不夠直……"像一快放在爐子后面烤干的彎木頭。"就這樣,她看誰(shuí)都不順眼。
有一位國(guó)王,下巴長(zhǎng)得有點(diǎn)兒翹,更是免不了遭到她的大肆嘲笑挖苦。 "我的天哪!"她一邊放聲大笑一邊高聲地說(shuō),"瞧這家伙的下巴呀,長(zhǎng)得跟畫(huà)眉嘴一模一樣。"打那以后,這位國(guó)王就落了個(gè)諢名--畫(huà)眉嘴。 老國(guó)王發(fā)現(xiàn)女兒只是在嘲弄人家,對(duì)每個(gè)前來(lái)求婚的人都嗤之以鼻,便大動(dòng)干火,發(fā)誓要把她嫁給第一個(gè)上門來(lái)討飯的叫花子。
幾天以后,一個(gè)走街竄巷賣唱的人在王宮的窗下唱起歌來(lái),想討一點(diǎn)兒施舍。 國(guó)王聽(tīng)見(jiàn)了歌聲,便吩咐把這個(gè)人帶來(lái)見(jiàn)他。 賣唱的衣衫襤褸,骯臟齷齪 ,來(lái)到國(guó)王和公主面前唱了起來(lái),唱完便懇求給他一點(diǎn)兒賞賜。
國(guó)王對(duì)他說(shuō):"你的歌讓我很開(kāi)心,我就把我的女兒許配給你吧。"
公主一聽(tīng),嚇得渾身發(fā)抖,國(guó)王卻接著說(shuō):"我發(fā)過(guò)誓,要把她嫁給第一個(gè)到這兒來(lái)討飯的叫花子,我得言而有信。"
抗旨不遵完全是徒勞的。 于是,請(qǐng)來(lái)了牧師,為公主和這個(gè)走街竄巷賣唱的人舉行了婚禮。
婚禮結(jié)束后,國(guó)王說(shuō)道:"現(xiàn)在你已是一個(gè)叫花子的老婆了,不宜再留宮中。你和你丈夫快上路吧。"
叫花子牽著她的手往外就走,公主不得不跟著他離開(kāi)了王宮。 他們倆來(lái)到一片大樹(shù)林前面,公主問(wèn):"這片樹(shù)林是誰(shuí)的?"
賣唱的便回答道:
"是那位心地善良的畫(huà)眉嘴國(guó)王的呀,
要是你當(dāng)初嫁給他,現(xiàn)在不就是你的嗎? "
公主聽(tīng)了回答說(shuō):
"我這個(gè)可憐的女孩子啊,當(dāng)初有點(diǎn)兒翹尾巴,要是嫁給畫(huà)眉嘴國(guó)王就好啦。"
隨后,他們倆來(lái)到一片綠草地,公主又問(wèn):"這片美麗的綠草地是誰(shuí)的?"
"是那位心地善良的畫(huà)眉嘴國(guó)王的呀,
要是你當(dāng)初嫁給他,現(xiàn)在不就是你的嗎? "
于是,公主又唉聲嘆氣地說(shuō):
"我這個(gè)可憐的女孩子啊,當(dāng)初有點(diǎn)兒翹尾巴,要是嫁給畫(huà)眉嘴國(guó)王就好啦。"
接著,他們倆來(lái)到一座大城市,公主又問(wèn):"這座美麗的城市是誰(shuí)的?"
"是那位心地善良的畫(huà)眉嘴國(guó)王的呀,
要是你當(dāng)初嫁給他,現(xiàn)在不就是你的嗎? "
公主聽(tīng)了說(shuō):
"我這個(gè)可憐的女孩子啊,當(dāng)初有點(diǎn)兒翹尾巴,要是嫁給畫(huà)眉嘴國(guó)王該多好啦。"
"你老是渴望嫁給另一個(gè)男人,"賣唱的說(shuō),"我聽(tīng)了真氣憤。難道我配不上你嗎?"
最后,他們倆來(lái)到一所很小的房子前,她大聲地問(wèn):
"這么小的房子我還沒(méi)見(jiàn)過(guò),
天哪,它會(huì)是什么人的窩?
賣唱的回答說(shuō):"這是我的房子,也是你的家,我們就共同生活在這里。"
房門又矮又小,公主進(jìn)去時(shí),不得不彎下腰來(lái),不然就會(huì)碰了頭。
"傭人在哪兒呢?"公主問(wèn)道。
"哪來(lái)的傭人呀。"叫花子回答說(shuō),"干什么事你都得自己動(dòng)手。喏,你得快點(diǎn)兒把火生起來(lái),把水燒開(kāi),然后給我煮飯。我已經(jīng)累得不行了。"
可是,公主哪里會(huì)生火煮飯呀,叫花子只得自己動(dòng)手,不然就得挨餓。 他們的晚飯很簡(jiǎn)單,晚飯后,就休息了。 誰(shuí)知第二天一大早,他就把她趕下床,逼著她做家務(wù)事。
他們就這樣過(guò)了幾天,吃完了所有的存糧,丈夫于是說(shuō):"老婆,你看,咱們這樣光吃飯,不掙錢,可怎么活下去呀,你來(lái)編筐子吧。"
說(shuō)罷,他就出去砍了些柳枝,扛回家來(lái)。 公主開(kāi)始編筐子,可柳枝又粗又硬,把她嬌嫩的雙手全弄傷了。
"我覺(jué)得,"丈夫說(shuō),"這樣不行啊,別編筐子啦,你還是紡線吧,也許你會(huì)在行些。"
于是,她開(kāi)始坐下來(lái)試著紡線,可是紗線很粗糙,把她柔軟的手指勒得鮮血直流。
"你看看,"丈夫又說(shuō)道,"這算怎么一回事嘛。你什么也干不了,娶了你當(dāng)老婆,我算倒霉透啦,F(xiàn)在我得做一做陶器生意,賣鍋碗瓢盆什么的。你呢,得到市場(chǎng)上去叫賣。"
"天哪,"她心想,"要是我父親王國(guó)里的人來(lái)趕集,看到我在那兒叫賣鍋碗瓢盆,他們一定會(huì)嘲笑我的!"
可是,又有什么別的出路呢? 不然就得活活餓死。 一開(kāi)始,她的生意還不錯(cuò)。 人們見(jiàn)她長(zhǎng)得漂亮,都來(lái)買她的東西,而且連價(jià)也不還。 的確,有幾個(gè)人付了錢,卻又把鍋?zhàn)幼鳛槎Y物送給她。
夫妻倆靠她賣來(lái)的錢生活了一段時(shí)間,然后丈夫又進(jìn)了一批陶器。 她坐在市場(chǎng)的一個(gè)角落里,把鍋碗瓢盆什么的擺放在自己的周圍,叫賣起來(lái)。 誰(shuí)知一個(gè)喝得醉熏熏的騎兵突然打這兒急馳而過(guò),那匹馬沖進(jìn)她的貨攤,把所有的陶器踩得粉碎。 公主放聲大哭,束手無(wú)策。 "我的天呀,我該怎么辦哪?"她嗚咽著說(shuō),"我丈夫會(huì)怎么罵我呀。"于是,她跑回家里,跟丈夫說(shuō)了自己的遭遇。
"你是一個(gè)賣陶器的小販子,哭管什么用,"她丈夫說(shuō),"你什么活兒也干不了。我只得跑到咱們國(guó)王的宮殿里,打聽(tīng)了一下你能不能在那兒當(dāng)個(gè)幫廚女傭。人家答應(yīng)先試用一段時(shí)間,還有,你在那里可以白吃飯。"
這樣一來(lái),公主就變成了幫廚女傭。 她給大師傅打下手,干各種最臟的活兒。 她在衣服里縫了一個(gè)口袋,在口袋里放了一只帶蓋的罐子,每天把殘羹剩飯盛在里面,帶回家中糊口。
為了慶祝國(guó)王的長(zhǎng)子滿十八歲,國(guó)王舉行了盛大的舞會(huì)。 在那個(gè)不同尋常的夜晚,可憐的年輕女傭躲在上面大廳的門后,偷偷地觀望。 她目睹著蠟燭一根根點(diǎn)燃,賓客們一個(gè)個(gè)步入大廳,全都衣著華麗,光彩照人。 面對(duì)眼前富麗堂皇、令人眼花繚亂的景象,她不無(wú)哀傷地想起自己悲慘的命運(yùn),站在那里幾乎泣不成聲。 自己一向傲慢無(wú)理,目中無(wú)人,才落到今天這般貧窮凄慘的境地,她感到痛悔不已。 美味佳肴端進(jìn)端出,香味撲鼻,她饞得口水直流,仆人們不時(shí)扔給她一些殘?jiān)2耍阊b進(jìn)罐子里,準(zhǔn)備帶回家去。
國(guó)王的長(zhǎng)子身著天鵝絨和綢緞衣服,衣服上鑲嵌著鉆石,脖子上掛著金項(xiàng)鏈,正朝大廳走去,發(fā)現(xiàn)這個(gè)可憐的女子站在門后,正偷偷地觀望著舞會(huì)的情景,王子一把抓住她的手,要和她跳舞,她卻不肯。 她認(rèn)出這位王子正是曾經(jīng)向她求過(guò)婚,被她嘲弄侮辱過(guò)的那個(gè)畫(huà)眉嘴國(guó)王,不禁嚇得渾身發(fā)抖。 可是,不管她怎樣掙扎,王子還是硬將她拉進(jìn)了舞廳。 不料,她用來(lái)系口袋的線繩,就在這時(shí)斷了,罐子一下子滾了出來(lái),湯湯水水流了一地,殘?jiān)2巳龅玫教幎际恰?人們一見(jiàn)哄堂大笑,她成了眾人的笑柄,羞愧得恨不得有個(gè)地縫鉆進(jìn)去。 她朝門口沖了過(guò)去,想要逃走,可在臺(tái)階上被一個(gè)男子攔住了去路,又給拉了回來(lái)。 她定睛一看,這個(gè)男子又是畫(huà)眉嘴國(guó)王,國(guó)王用親切和藹的語(yǔ)氣對(duì)她說(shuō):
"別怕,我和那個(gè)跟你生活在破破爛爛的小房子里的叫花子,原本是一個(gè)人哪。我很愛(ài)你,才喬裝打扮成叫花子;那個(gè)喝得醉熏熏的、沖進(jìn)你的貨攤,把陶器踩得粉碎的騎兵,也是我呀。我做這些,全是為了克服你的傲慢無(wú)禮,懲罰你對(duì)新郎的嘲弄。"
公主聽(tīng)罷,痛哭流涕,抽泣著對(duì)國(guó)王說(shuō):"我真是太不應(yīng)該了,不配做您的妻子。"
畫(huà)眉嘴國(guó)王卻安慰她說(shuō):"過(guò)去的已經(jīng)過(guò)去了,F(xiàn)在我們就舉行婚禮吧。"
話音剛落,宮女們隨即走了過(guò)來(lái),給她打扮得花枝招展。 她父親和宮里的人也來(lái)了,祝賀她和畫(huà)眉嘴國(guó)王新婚幸福。
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